sabato 24 gennaio 2009

BELEM: TERZO FORUM DI TEOLOGIA E LIBERAZIONE

Leonardo Boff sale sul palco tra gli applausi della sala, affollatissima, del Centro Tancredo Neves. Dopo i saluti di rito, il teologo brasiliano si leva la giacca: “Il riscaldamento globale è arrivato”, dice tra le risa dei presenti..

”L’ecologia - inizia a spiegare - non è un procedimento tecnico, ma è una nuova forma di relazioni. La terra è molto più forte di noi. La terra è un superorganismo vivo: la terra è Gaia”.

Qual è il ruolo dell’essere umano?
L’uomo ha la responsabilità di difenderla per poter sopravvivere. Siamo arrivati ai limiti. La crisi finanziaria, esplosa in settembre, ha occupato le pagine dei media mondiali. In quegli stessi giorni, gli scienziati facevano sapere che lo sfruttamento della terra aveva superato del 30 per cento i limiti fisici: vivendo in questo mondo, un pianeta non basta.Boff cita le cifre (ben conosciute) sulla povertà e sulla distribuzione (ingiusta) delle risorse.


“Tutto - ricorda il teologo - si è fatto mercato: dal sesso alla santissima trinità! Prendiamo l’acqua: c’è una corsa alla sua privatizzazione, sotto gli auspici della Banca mondiale”. Un miliardo di persona non ha acqua a sufficienza. E, nel prossimo futuro, la metà della popolazione mondiale potrebbe avere problemi di disponibilità.

“L’acqua, elemento naturale, ha un carattere spirituale, perché è relazionata con la vita. Possiamo resistere senza cibo, ma non senza acqua”. Il teologo passa poi alle osservazioni di contenuto più politico, non dimenticando di citare Obama, neopresidente Usa.

“Nel sistema capitalistico, la concorrenza fa sì che uno vinca e gli altri perdano. Ma, grazie a Dio, un’altra politica è possibile”.

Boff ricorda scienziati e premi Nobel che studiano e lavorano per far conoscere i termini del problema ecologico.Studi, cifre e numeri raccontano di una situazione difficile. Ma, dopo aver descritto la gravità del momento, il teologo conclude con un messaggio di speranza:
“La situazione di oggi non è di tragedia, ma di crisi. La tragedia si può evitare con la cooperazione, la responsabilità, l’amore”.

Salvare il sistema o salvare l’umanità?, gli chiedono.
“Occorre superare questo modo di produrre e di distribuire. Occorre superare questo sistema capitalistico. Dobbiamo essere la mosca che dà fastidio all’elefante. Io credo che possiamo vivere molti di più con molto meno. Tra non molto, saremo tutti socialisti. Non per ideologia, ma per matematica! Per essere innovativi, dobbiamo essere rivoluzionari”.








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