lunedì 15 ottobre 2012

RIO DE JANEIRO, 1.300 AGENTI IRROMPONO NELLE DUE FAVELAS PIÙ PERICOLOSE DELLA CITTÀ

Jacarezinho e Manginhos sono controllate dai narcotrafficanti

Continuano le operazioni avviate dal governo per “bonificare” le zone più pericolose della megalopoli, in vista della Coppa del mondo di calcio 2014 e dei Giochi olimpici del 2016. Nelle due favelas, le più violente della città, una volta ripreso il controllo, la polizia installa delle unità specializzate per “riconquistare” il territorio

clip_image001Agenti brasiliani durante il blitz nella favelas Jacarezinho (Reuters)

Rio de Janeiro, 14 ottobre 2012 - La polizia brasiliana ha fatto irruzione stamane all’alba in due favelas di Rio de Janeiro considerate in assoluto le più violente e pericolose della città: si tratta diJacarezinho e Manginhos, controllate dai narcotrafficanti.
Circa 800 poliziotti sono entrati a piedi nelle favelas alle cinque del mattino locali, appoggiati da 13 blindati della Marina e dagli elicotteri. Questa operazione si iscrive nel quadro di una più ampia politica di pulizia avviata dal governo per tentare di “bonificare” le zone più pericolose della megalopoli, in vista della Coppa del mondo di calcio 2014 e dei Giochi olimpici del 2016.
In totale sono stati 1300 gli uomini impegnati nell’operazione, compresi i 500 agenti utilizzati per circondare le favelas. Per entrare nei poverissimi quartieri e rimuovere le barricate che i narcotrafficanti avevano innalzato per bloccare gli accessi, le forze di sicurezza hanno dovuto usare scavatrici meccaniche.
Queste due favelas, che si trovano a una decina di chilometri dal centro di Rio, contano da sole circa 75.000 abitanti. Secondo una tecnica ormai consolidata, una volta ripreso il controllo, la polizia installa in questi quartieri delle unità specializzate, appositamente addestrate per far fronte ai problemi specifici di questi quartieri. Le autorità vorrebbero “riconquistare” una quarantina di favelas entro il 2014.
Nella favela Jacarezinho, sempre nella zona nord di Rio, era attivo il maggiore ‘crackodromo’ della città, come sono conosciute le piazze in cui si vende e consuma il crack, un derivato della cocaina altamente tossico.
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