lunedì 26 ottobre 2009

DONNA: CONDIZIONE O MALEDIZIONE?

Donna: condizione o maledizione?

Da Facebook, by The Legions:

A loro non è concesso giocare, studiare, divertirsi. Bambine di 8, 9, massimo 10 anni. Bambine appunto. Con una differenza rispetto alle altre. Loro non hanno la Barbie o la Winx, e nemmeno Cicciobello. No. Loro devono sposarsi, per forza. Con uomini molto più grandi, di 30-40 anni, che le vogliono per forza. Desiderano togliere loro l’infanzia. Sono 60 milioni nel mondo le spose bambine. In Pakistan, Bangladesh, India, Africa, in Afghanistan. Ma anche in Brasile e in Cina.

In India, secondo la legge, il matrimonio è vietato prima dei 18 anni. Nella realtà, in Stati come il Rajastan e l’Uttar Pradesh, secondo i dati dell’Unicef, la maggior parte si sposa sotto i 10 anni.

LA FUGA O IL SUICIDIO - Le ragazzine a volte scappanoi. A volte si suicidano. Il fenomeno è enorme. Succede poi, come riportano le cronache recentissime, di spose ribelli sepolte vive in Pakistan. Ma purtroppo il più delle volte chinano la testa e dicono il loro “sì”. In molti di questi paesi, come l’India il matrimonio è merce di scambio, un’alleanza, tanto che le nozze possono evitare una faida tra due famiglie, sposare una donna ancora bambina significa preservarla integra, lasciare intatta tutta la sua forza vitale, la sua purezza creatrice. Questo è quello che si vuole far credere. Preservare l’integrità. In realtà la maggior parte delle storie parla di violenze, abusi sessuali, botte e schiavitù da parte dei mariti.

IL MATRIMONIO E LA PRIMA MESTRUAZIONE -Dopo la cerimonia, le spose bambine dovrebbero tornare nella casa dei genitori fino alla prima mestruazione. I genitori che hanno fretta di disfarsi di loro le consegnano subito alla famiglia dello sposo. Ed è in questo momento che inizia l’inferno. Che la loro infaniza-adolescenza si trasforma in un incubo. Devo stare al servizio dei mariti, perché quello è il ruolo che la vita ha riservato loro.

IL DRAMMA DELLE VEDOVE BAMBINE- C’è un’altra piaga, come se non bastasse. Quando le spose bambine diventano vedove. Restano completamente emarginate. Le vedove bambine sono circa 40 milioni. Rimangono sole, senza poter tornare dalla famiglia. Secondo la cultura indù, la donna sposata appartiene per metà a suo marito. Morto il marito, la società non sa più cosa farsene di una donna a metà. Vedove che hanno dai 10 ai 15 anni. Circa il 90 per cento di loro gira l’angolo e diventa prostituta: quasi ovvio, per chi vive già sulla strada. Altre (ma sono la minoranza) vivono chiedendo l’elemosina pregando davanti ai templi indù.

Sunam. Lui si chiama Nieem. Dal 14 agosto del 2007 sono ufficialmente fidanzati e vivono insieme, per fare regolari “prove tecniche di matrimonio”. Sunam ha tre anni, Nieem ne ha sette. Succede a Kabul, Afghanistan. La piccola è stata concessa dal padre Parvez al figlio di sua sorella Fahima, disperata per quello scapolo di sette anni che ancora non era promesso a nessuna e desiderosa di avere in casa una femminuccia, anche se in veste di baby-nuora.
I due vivranno insieme fino all’adolescenza di lei, quando, per forza, saranno marito e moglie.

Lei frequenta la quarta elementare, scherza e gioca con le amichette, e all’apparenza è simile a tante altre bambine della sua età. Ma la sua condizione è ben diversa: lei stessa infatti, a soli 8 anni, non si rende ancora conto cosa voglia dire essere moglie di un uomo di 58, cui il padre l’ha ceduta in matrimonio per bisogno di soldi.

Il caso della piccola di Unayzah - città a 220 chilometri a nord di Riad - alla quale lo scorso 20 dicembre il giudice ha negato il divorzio che per lei era stato richiesto dalla madre, ha riacceso i riflettori sul triste fenomeno delle spose-bambine in Paesi di stretta osservanza musulmana come l’Arabia Saudita.

La storia è venuta dapprima alla luce nell’agosto scorso quando, subito dopo la stipula dell’accordo tra il padre della bimba e il futuro marito 58enne, la madre - a sua volta divorziata - si è rivolta al tribunale per chiedere l’annullamento del contratto di matrimonio. I giudici di Unayzah, però, dopo mesi hanno respinto il ricorso e negato il divorzio: per i magistrati la donna non aveva alcuna legittimità ad agire in giudizio per conto della piccola.

Dovrà essere la bambina stessa, una volta raggiunta la pubertà, a rivolgersi alla magistratura se vorrà separarsi dal marito. “La bimba non sa nemmeno ancora di essersi sposata”, ha spiegato l’avvocato della madre, Abdallah Jtili. A indurre il padre a dare in moglie la figlia di appena 8 anni sarebbero stati problemi finanziari: il contratto con il 58enne è stato firmato in cambio di una dote di 30 mila riyal, pari a circa 5.750 euro.

La clausola imposta dal padre, secondo quanto hanno riferito i parenti, è che le nozze non devono essere consumate prima che trascorrano 10 anni, cioé prima che la bambina, che vive ancora con la mamma, abbia raggiunto i 18 anni. I casi di bimbe date in moglie ad adulti, o anche di nozze tra piccoli coetanei (recente quello tra due bambini sauditi, 11 anni lui, 10 anni lei), rappresentano una pratica piuttosto diffusa in vari paesi del Golfo, e in particolare in Arabia Saudita, regno ultra conservatore che applica rigidamente l’Islam fondamentalista wahabita, che tra l’altro consente la poligamia.

Negli ultimi tempi si sono susseguiti gli appelli al governo di Riad, tra cui quello della Commissione saudita per i diritti umani (Hrc), a porre fine all’usanza delle nozze in tenera età. Nel vicino Yemen, invece, lo scorso aprile una bambina di 8 anni aveva ottenuto il divorzio dopo aver denunciato in tribunale il padre che l’aveva costretta a sposare un 38enne.

Yemen, Nojoud Muhammad Nasser Abusata a 8 anni dal marito 30enne
LA STORIA D NOJOUD

Poi per fortuna c’è il caso, che ha commosso il mondo intero, della sposa bambina che è riuscita ad ottenere il divorzio nello Yemen. Una storia che fa sperare. Nojoud ha 8 anni. E’ stata fotografata sorridente mentre mangia una fetta di torta al cioccolato e stringe un grosso orso di peluche rosso. Festeggia, nenanche a dirlo, il suo divorzio (concesso dal tribunale) dal marito di 22 anni più grande di lei.

Nojoud Muhammed Nasser è la prima sposa bambina a chiedere il divorzio. Ha vinto e ha festeggiato la sua libertà. Ma ha avuto un coraggio che quasi nessuna delle bambine riesce ad avere. E’ riuscita a fuggire dalla casa dello sposo per presentarsi in tribunale. Ha denunciato il padre, che l’ha costretta a sposarsi, e il marito che l’ha picchiata e forzata ad avere rapporti sessuali.

Ogni volta che voleva andare a giocare in cortile, lui la picchiava e la costringeva ad avere rapporti sessuali. Un incubo per una bambina che, nello Yemen, ha avuto il coraggio di rivolgersi al giudice per chiedere il divorzio dal 30enne marito aguzzino. Il giudice Muhammed al-Qadhi ha ordinato l’arresto del padre e del marito della piccola. E’ la prima volta, che nel Paese, una minorenne chiede il divorzio.

La sposa bambina - riferisce la stampa del paese arabo - si è rivolta al tribunale per chiedere il divorzio dopo due mesi di matrimonio forzato. “Mi faceva delle brutte cose, non avevo idea di cosa fosse il matrimonio”, ha raccontato la piccola Nojoud Muhammad Nasser al quotidiano Yemen Times.

“Io correvo fra le stanze per sfuggirgli, ma lui mi acchiappava e mi picchiava e poi faceva quello che voleva”, ha detto ancora la bambina, dicendo che lei voleva giocare nel cortile ma il marito glielo impediva. Nello Yemen le nozze precoci sono molto frequenti. Molte bambine vengono date in spose in tenerissima età, attraverso accordi fra i padri e uomini maturi. L’età minima per sposarsi nel Paese sarebbe 15 anni, ma soprattutto nelle zone rurali questa soglia non viene rispettata. In alcuini casi, viene stipulato un “contratto” secondo il quale le ragazzine non possono essere obbligate dai mariti a rapporti sessuali fino alla pubertà, ma spesso questo non accade.

Da tali pratiche, peraltro, l’Italia non è immune. Parli per tutte la vicenda di Brescia, dove una bambina di 12 anni di origine serba è andata in moglie con il rito rom a un kosovaro di 21 anni, dandogli anche un figlio, dopo essere stata “acquistata” - secondo le accuse - per 17 mila euro pagati alla famiglia di provenienza. In carcere, tra il luglio e l’ottobre scorsi, sono finiti sia il marito che i suoceri.

Questa è la storia delle spose-bambine, unite in matrimonio per scelta della famiglia, per soldi o per motivi di discendenza con uomini. Una storia che è stata rappresentata in modo esemplare nella immagine di Stephanie Sinclair, nominata dall’Unicef Foto dell’anno 2007. Questa foto ha vinto, come ha vinto Nojoud.

Dal Sito UNICEF DE http://www.unicef.de/5075.html

UNICEF-Foto des Jahres 2007:
Bilder von Gegensätzen
Eva Luise Köhler ehrt Stephanie Sinclair für Aufnahme aus Afghanistan

Traduzione

“UNICEF foto dell’anno 2007 rende in maniera molto esplicativa un problema mondiale. Milioni di ragazze sono sposate durante l’infanzia - una vita auto-determinata alla negazione rimane per la maggior parte di questi bambini spose “, ha detto l’UNICEF alla cerimonia di premiazione per la foto dell’anno a Berlino.
Secondo l’UNICEF nel mondo vivono più di 60 milioni di giovani donne sposate in tenera età, la metà dei quali in Asia meridionale.

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DONNE..VIOLENZA..POTERE SENZA DIFESA.

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IN BANGLADESH E PAKISTAN E’ IN USO DAL 1967 DI PUNIRE CON ACIDO SOLFORICO LE DONNE CHE ACCENNANO DI RIFIUTARE UNA PROPOSTA DI MATRIMONIO..O SCELGONO UN MARITO DIVERSO DA QUELLO SCELTO DALLA FAMIGLIA..O SONO USATE PER VENDICARSI SULLA FAMIGLIA..O PER RISOLVERE CONTROVERSIE ECONOMICHE E POLITICHE …O SEMPLICEMENTE SONO TROPPO BELLE….

IN PAKISTAN AVVIENE IL PIU’ ALTO NUMERO DI VIOLENZE SULLE DONNE CONSIDERATE MERCE DI PROPRIETA’ E COME I BAMBINI VENGONO SFRUTTATE E MALMENATE OGNI GIORNO..

NEL 1979 IN BANGLADESH SI SOTTOSCRISSE LA CONVENZIONE ONU PER ELIMINARE LA DISCRIMINATORIA CONTRO LE DONNE MA NON PRODUSSE EFFETTI..LA POLIZIA PROTEGGE GLI AGGRESSORI…NEL 1999 LO STESSO GOVERNO HA DECRETATO DOPO NUMEROSE CAMPAGNE PER SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA..LA PENA DI MORTE PER QUESTI CRIMINI E HA LIMITATO LA VENDITA DI ACIDO….MA LE VIOLENZE RIMANGONO E LE CONDANNE RESTANO POCHE..

L’ACIDO SI TROVA IN COMMERCIO A BASSO COSTO E FACILMENTE..NE BASTA POCO PER RECARE DANNI INCALCOLABILI…SI PUO’ PERDERE L’USO DEGLI OCCHI..LA PELLE VIENE CORROSA ISTANTANAMENTE..PUO’ PENETRARE FINO ALLE OSSA INTACCANDO I MUSCOLI E ALCUNE SONO COSTRETTE A NUTRIRSI ATTRAVERSO CANNUCCE…IN ALCUNI CASI MUOIONO..O POI TENTANO IL SUICIDIO….

NEL 2002 SONO STATE AGGREDITE E TORTURATE PIU’ DI 300 DONNE..,…..IN MOLTI CASI UNA DONNA AGGREDITA VIENE EMARGINATA DALLA FAMIGLIA STESSA…NESSUNO LE SPOSERA’ E NON POTRANNO AVERE FIGLI..

PRIMA E DOPO L’ACIDO..

COSI’ COME PER L’INFIBULAZIONE…MENOMATE NEL CORPO E NELL’ANIMA PREDA DI UNA FOLLIA DI DOMINIO MASCHILE …SUCCUBI DI UNA CULTURA CHE LE VUOLE ANCHE CONSENSIENTI A TALI USI…MA NON C’E’ SCAMPO QUANDO TE LO FANNO A SEI ANNI…

NE QUANDO TI FANNO FUORI DA UN CONTESTO SOCIALE…

PER ADERIRE AGLI ASPETTI RITENUTI DI RANGO E DI BELLEZZA..NON SI E’ TENUTO CONTO DEL DOLORE E DELLE DEFORMAZIONI CAUSATE DALLA FASCIATURA DEI PIEDI CHE IN CINA INIZIAVA A 2 ANNI NELLE FAMIGLIE RICCHE PER PASSARE AI 15 ANNI IN QUELLE POVERE..POICHE’ DOVEVANO ESSERE IN GRADO DI LAVORARE NEI CAMPI FINO A CHE NON VENIVANO DATE IN SPOSE…

PER NON DIRE DI TUTTE QUELLE VIOLENZE CHE OGNI ATTIMO SI CONSUMANO…

FISICHE ..MORALI..PSICOLOGICHE…MEDIATICHE

NON CI SI FERMA DAVANTI A NULLA..NEMMENO SE PER VENDERE QUALCOSA SI INNEGGIA ALLA VIOLENZA..ANZI LA SI PRESENTA COME UNA FORZA DI BELLEZZA..DI UN ESSERE…DI UN TRAGUARDO..

IN ITALIA NEGLI UNDICI MESI HANNO SUBITO VIOLENZA UN MILIONE DI DONNE..

in Italia più di 6 milioni e mezzo di donne ha subito una volta nella vita una forma di violenza fisica o sessuale…MAGGIORMENTE LAUREATE..DIPLOMATE..DIRIGENTI..TRA I 25 E I 40 ANNI…..LA PRIMA CAUSA DI MORTE O INVALIDITA’ PERMANENTE..PIU’ DEL CANCRO..PIU’ DEGLI INCIENTI STRADALI…UNA PIAGA SOCIALE CONME LE MORTI BIANCHE…COME QUELLE PER LA MAFIA….

SI ARRIVA QUASI AL 70% DI DONNE CHE SUBISCONO DA PERSONE CONOSCIUTE..DI FAMIGLIA…PROCURANDO UN ANNINTAMENTO TOTALE SIA FISICO CHE PSICHICO..MOLTE NON RIESCONO A USCIRNE…A DENUNCIARE…MOLTE NON POSSONO…MINACCIATE E ISOLATE…CON UNA CULTURA CHE LE VUOLE SOTTOMESSE…SUCCUBI…APPOGGIATA DA UNA CHIESA DEVASTANTE DEI DIRITTI UMANI SOLO PER SALVARE QUELLE DEMACOGICHE DEMENZIALITA’ SU CUI VERTE OGNI RELIGIONE CHE VUOLE SOTTOMETTERE LA MENTE E IL CORPO PER UN SUO POTERE..E NON PER AMORE…

Telefoni Rosa
Roma Tel. 06.68.32.690
Torino Tel. 011.56.28.314
Vicenza Tel. 0444.32.664
Verona Tel. 045.83.02.955

Fonte
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FORSE PERCHE’ IL MONDO DELLE DONNE E’ COSI’ BELLO DA FAR SORGERE INVIDIA….FORSE PERCHE’ IN LORO SORGE LA VITA STESSA…FORSE PERCHE’ MOLTI UOMINI NON SANNO AMARE…FORSE PERCHE’ FORZA NON VUOL DIRE GRANDEZZA…

FORSE E’ PERCHE VI AMO CHE VI HO FATTO VEDERE TUTTO QUESTO. PERCHE’ NON SERVE NASCONDERE PER PROTEGGERE. CHI NON CONOSCE NON SA DIFENDERSI E NON PUO AIUTARE NE SE STESSO NE UN ALTRO. FORSE PERCHE NON CE L’HO FATTA A PUBBLICARLA IO QUESTA NOTA.
PERCHE PER PER UOMO, O ALMENO PER ME, PIANGERE DENTRO SE STESSO, E’ TERRIBILE.

Guardian Angel

Fonte

3 commenti:

amatamari© ha detto...

Sei uno dei pochi blog che considero informazione e formazione.
Grazie per aver divulgato questa notizia.

catone ha detto...

@ amatamari
Grazie a te che sei un'assidua frequentatrice di questo blog.

Vale ha detto...

Grazie. Lo posto sulla mia pagina di facebook se non ti dispiace.

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